Durante i vostri viaggi avete mai curiosato nei supermercati del luogo che stavate visitando? Quando si esplora un nuovo paese è sempre interessante assaggiare le specialità locali e spesso è alquanto istruttivo! Se vi dovesse mai venire voglia di sbirciare nell’area biscotti dei supermercati inglesi vi trovereste di fronte ad una bella varietà. Oltre ai famosi Digestive e Shortbread facilmente reperibili anche in Italia, trovereste scaffali pieni di Bourbon, Jaffa Cakes, Garibaldi, Jammy Dodger e tanti altri. Alcuni di questi hanno nomi alquanto buffi, altri sono protagonisti di storie curiose. Oggi è proprio questo il tema del mio articolo, vi voglio raccontare qualcosa sui biscotti più diffusi del Regno Unito.
Digestive, i biscotti contro l’indigestione
Molto conosciuti anche in Italia i Digestive sono un grande classico sulle tavole inglesi. Oltre a quelli tradizionali (plain), si possono trovare varianti ricoperte al cioccolato fondente/al latte/bianco, integrali, in versione light e gluten free.
Vennero inventati nel 1839 da due medici scozzesi. Il loro nome deriva dal fatto che per molto tempo si è creduto che avessero proprietà digestive e antiacide (grazie alla presenza nella ricetta originale del bicarbonato di calcio). Tale era la convinzione che avessero un effetto benefico, che alla fine del 1800 avreste potuto trovare i Digestive venduti in farmacia di fianco ai prodotti contro l’indigestione!
Nonostante oggigiorno non siano più considerati terapeutici, i Digestive rimangono tra i biscotti piú venduti del Regno Unito.
Jaffa Cakes – torte o biscotti?
Se volete assistere ad una discussione animata chiedete ad un gruppo di Inglesi se secondo loro le Jaffa Cakes sono biscotti oppure torte. La domanda che può sembrare banale, non solo non ha una risposta sulla quale il popolo inglese concorda, ma fu anche motivo di un curioso processo giudiziario. Nel 1991 ci fu una causa legale tra l’azienda McVities (che le aveva create nel 1927) e il Governo Inglese, con in ballo diversi milioni di sterline, che ebbe come protagoniste proprio le Jaffa Cakes.
Ma quale fu il motivo del contendere? Per spiegarvelo devo fare una breve premessa: nel mercato inglese viene applicata un’IVA diversa a secondo del prodotto. Beni considerati di lusso hanno Iva piu alta. Fin qui niente di strano. Un pò più curioso invece è il fatto che le torte ricoperte al cioccolato non siano considerate lusso mentre i biscotti ricoperti al cioccolato sì.
Senza entrare troppo nei dettagli, Il Governo decise improvvisamente di inserire le Jaffa Cakes nella categoria biscotti (quindi con applicate la tassazione dei beni di lusso). La cosa aveva un senso, in fin dei conti si trovano nell’area biscotti del supermercato e sono impacchettate come gli altri biscotti. Ma la Mc Vities era di parere diverso (non tanto per questioni di principio ma perchè questo avrebbe impattato notevolmente sul prezzo di vendita).
La sentenza
Chi la spuntò? McVities vinse la causa e ora le Jaffa Cakes, per la legge sono considerate torte.
Un dettaglio curioso è legato a come la Mc Vities ottenne la sentenza a suo favore. L’avvocato che la rappresentava ebbe la brillante idea di presentare alla Corte una grande Jaffa Cake (ovvero delle stesse dimensioni di una tradizionale torta da 12 persone). Vista cosi, morbida e spugnosa e con lo strato di marmellata gelatinosa che la ricopriva la Jaffa Cake riuscì a convincere i giudici della sua definitiva appartenza alla categoria “torte”!
Shorbread – I biscotti preferiti dalla Regina Elisabetta II
La storia degli shortbread ebbe inizio con il “pan-biscotto” in epoca medievale. L’impasto che avanzava dalla panificazione veniva essiccato in un forno finché non si induriva formando una specie di fetta biscottata. Successivamente il lievito del pane fu sostituito dal burro e il pan-biscotto si trasformò in un biscotto di pasta frolla.
In tempi antichi gli shortbread erano un lusso che la gente comune riservava per le occasioni speciali come matrimoni, Natale e Capodanno. Nelle isole Shetland per esempio era tradizione spezzare uno shortbreaddecorato sopra la testa della novella sposa sulla soglia della sua nuova casa. In Scozia ancora oggi a Capodanno viene tradizionalmente offerto ai “first footers” (primi ospiti del Nuovo Anno).
Gli shortbread hanno anche un altro motivo di orgoglio: erano infatti il biscotto preferito della Regina Elisabetta II. L’azienda Walkers ha ricevuto nel 2017 il Royal Warrant in quanto fornitore di fiducia di shortbread della Casa Reale (se volete scoprire di più sui Royal Warrant potete dare un’occhiata all’articolo “Per uno shopping un pò speciale“)
Jammy Dodger – Il biscotto più amato di bambini
Questo biscotto è composto da due strati di pastafrolla uniti da uno strato di marmellata gelatinosa al gusto di lamponi. Prende il suo strano nome da Roger the Dodger un personaggio dei fumetti molto famoso nel Regno Unito negli anni 50/60. Jammie invece è un riferimento al ripieno di marmellata (jam in inglese).
I Jammie Dodgers sono nati in Galles nella fabbrica della Burton Biscuit Company negli anni ’60 e sembra siano i biscotti preferiti dai piccoli inglesi. Nel corso degli anni questi biscotti sono stati modificati e i Jammie Dodgers distribuiti oggi sono una versione più morbida e chiara dei biscotti originali.
Il loro fan più noto è probabilmente il Dr. Who della famosa serie televisiva britannica. Il biscotto è stato menzionato varie volte e in modo particolare nell’episodio del 2010 dello spettacolo, intitolato Victory of the Daleks.
Un dettaglio alquanto curioso è che lo strato gelatinoso al sapore di lampone in realtà non è marmellata di lamponi ma…di prugne (!) al quale viene aggiunto un flavouring ai lamponi.
Custard Cream – Biscotti da Guinness dei primati
I Custard Cream (biscotti alla crema) sono molto conosciuti nel Regno Unito e nella Repubblica d’Irlanda. La struttura di questi biscotti è simile ad un sandwich. Hanno un ripieno cremoso al gusto di crema al burro posto tra due biscotti. O perlomeno Il ripieno era tipicamente burro. Il burro viene ancora oggi utilizzato nelle ricette fatte in casa, ma, come spesso accade, sostanze grasse più economiche lo hanno sostituito nei biscotti prodotti industrialmente. Al giorno d’oggi non è solo la vaniglia a aromatizzare il ripieno di questi biscotti, ma si possono trovare anche varianti come quelle con il ripieno alla banana o al cioccolato.
Il più grande Custard Cream al mondo certificato Guinness è stato preparata da Simon Morgan (un produttore di biscotti dilettante) e Paul Thacker (uno chef), nel 2010 a Nottingham in Inghilterra. Il biscotto finito pesava quasi 16 chili e misurava 59 cm di lunghezza, 39 cm di larghezza e 6,5 cm di spessore.
La curiosa storia dei Biscotti Garibaldi
Forse non lo sapevate ma nel Regno unito esiste un tipologia di biscotto chiamato Garibaldi. Se vi state chiedendo per quale stravagante ragione dei biscotti della tradizione inglese hanno il nome del famoso condottiero italiano, tra poco lo scoprirete.
Ma prima lasciate che vi descriva il biscotto : si tratta di 2 strati di sottile pasta dorata farciti con uno strato di ribes e ricoperti da una glassa di zucchero.
Nonostante il biscotto Garibaldi non sia mai ai primissimi posti delle classifiche dei biscotti preferiti dagli Inglesi, tuttavia è riuscito a restare un punto fermo negli scaffali dei supermercati e nelle dispense delle cucine del Regno Unito negli ultimi 150 anni.
Ma il nome da dove è saltato fuori? Beh tutta colpa o merito del solito marketing! Quando Garibaldi fece tappa nel Regno Unito nel 1854 diretto a New York era considerato una sorta di celebrità. La sua fama salì poi alle stelle dopo la conquista della Sicilia e di Napoli nel 1860. Fu nel 1861 che il biscotto Garibaldi fu inventato da Jonathan Dodgson Carr per Peek Freans. Per coincidenza, questo fu lo stesso anno in cui Vittorio Emanuele II prestò giuramento come Re dell’Italia unificata, in parte grazie alle imprese dell’ormai superstar internazionale Giuseppe Garibaldi.
Peek Freans scelse semplicemente di capitalizzare la fama di Garibaldi e attribuì il suo nome al biscotto per aumentarne le vendite!
Bourbon – Il primo biscotto mangiato sulla Luna
Il Bourbon è un altro esempio di biscotto sandwich ovvero composto da due sottili biscotti rettangolari, in questo caso al gusto di cioccolato fondente con ripieno di crema al burro al cioccolato.
Ci sono due versioni su chi lo avrebbe inventato: la prima è che fu creato nel 1910 (originariamente con il nome “Creola”) dall’azienda di biscotti Peek Freans, di Bermondsey, Londra (la stessa del biscotto Garibaldi). La seconda racconta invece che il dolcetto fu inventato da un tedesco, il dottor Hans Zehnloch, nel 1930 mentre lavorava per il dipartimento di ricerca e sviluppo di Cadbury a Bournville. I dieci piccoli buchi, tipici di questi biscotti, sarebbero una sorta di “firma” dell’inventore, “Zehnloch” infatti significa dieci buchi in tedesco.
Non solo sulle origini ma anche sul nome ci sono diverse teorie. Molti pensano che il nome derivi dal Bourbon (il whisky americano) mentre altri ritengono derivi dalla casa Reale dei Borbone (Bourbon in inglese).
Una terza teoria è che si tratti della contrazione dei nomi di due città: Bournville e Bonn. BOURnville dove vennero inventati e BoNN la città natale del professor Zehnloch.
Almeno una cosa sembra certa, il Bourbon è stato il primo biscotto consumato sulla Luna. Edwin Aldrin durante un viaggio spaziale ne addentò uno mentre si trovava in missione sul Satellite.
Buono a sapersi…
- In italiano tendiamo a tradurre con lo stesso termine “biscotti”, ció che gli Inglesi chiamano con due termini diversi: biscuits e cookies. I cookies sono fatti con un impasto morbido e sono più densi di un biscotto. Una volta cotti sono più grandi, più morbidi dei loro cugini biscotti. (Il termine cookies è utilizzato dagli americani in maniera generica per indicare qualsiasi tipologia di biscotto).
- A differenza che in Italia nel Regno Unito non è abitudine mangiare biscotti a colazione. (Latte e biscotti, per noi un grande classico, non è una colazione che vedrete fare ad un Inglese). La colazione tipica britannica è a base di cereali o dell’amatissimo porridge. La sostanziosa English Breakfast è di solito riservata ai week end e ai giorni di vacanza.
Ora pisso dire che alcuni li ho assaggiati…. Gli altri… alla prossima!!!!
Cara Simona, ‘appetitosi’ questi post di vita quotidiana, quella che nei libri di scuola veniva chiamata ” civilization” e che mi hanno fatto innamorare già da bambina del mondo anglosassone. Alcuni biscotti li ho assaggiati e ora scoprirne le origini gli ha dato un valore aggiunto, quelli che mi mancano li andrò sicuramente a cercare tra gli scaffali del supermercato alla prossima visita, quando sarà… Intanto ti leggo e viaggio con la fantasia, ti ringrazio e ti mando tanti auguri di buone feste
Grazie mille Daniela 😊. Buon Anno anche a te!